L’advertising online sta crescendo, parola di Roberto Binaghi, presidente dello Iab (Interactive Advertising Bureau). Questa associazione si occupa dello sviluppo della comunicazione pubblicitaria interattiva.
Questo è in sintesi il senso dell’intervista al segretario apparsa sul sito dell’Espresso.
Pare che molte delle aziende con capitale italiano abbiano intenzione di aumentare la spesa per la promozione online dei propri prodotti. Ci si aspetta un aumento della spesa per il 2010 del 12%, metà del quale speso per la pubblicità sul canale SEM, cioè nei link sponsorizzati sui motori di ricerca, mentre il resto nelle forme pubblicitarie display.
Il problema però secondo Binaghi in Italia, sembra essere l’ignoranza informatica della maggior parte della popolazione dello stivale. La percentuale dei poco avvezzi alla comunicazione digitale è molto alta e pare che molti di essi si trovino al di là delle scrivanie dei piani alti dei reparti comunicazione delle grandi aziende e delle grandi agenzie pubblicitarie.
È difficile far capire a questi colletti bianchi come internet e gli smartphone con esso possano entrare a far parte del media mix per la pubblicità dei loro prodotti. Il problema però non è solamente degli acquirenti di spazi online, ma anche, come dicevamo, di coloro che dovrebbero spingere per portare sotto gli occhi di questi la possibilità di cambiamento che rappresenta la comunicazione digitale. Colpa anche della rappresentazione dei numeri, è difficile infatti far comprendere ai potenziali clienti le potenzialità di uno strumento che può portare acqua al proprio mulino solamente attraverso l’analisi quantitativa con poco spazio riservato a quella qualitativa. I numeri estraibili dall’esposizione su media tradizionali (radio, giornali, affissioni, TV) sono molto più fruibili ed immediati rispetto a quelli di internet anche a causa dell’elevata interattività del mezzo.
In questo scenario oscuro, però, esistono dei motivi per sorridere in quanto il fenomeno social network porta il lavoro dell’ advertiser interattivo su un terreno conosciuto dagli investitori: quello del passaparola, il metodo più antico di promozione dei prodotti.
La conclusione di Binaghi non dovrebbe essere quella di portare la pubblicità su internet su terreni antiquati ma di sfruttare ciò che dà sicurezza ai clienti come leva per portare in alto l’internet adversiting. Se questi sono i dati potremmo essere sulla strada giusta.