L’ultima idea di Big G si chiama Google Boost ed è dedicata alle aziende che vogliono potenziare l’advertising sul web. Come? Aggiungendo una nuova tipologia di risultato a quelli che conosciamo già. Facciamo un breve riepilogo prima di scoprire l’ultima novità.
Inserendo una qualunque query (ricerca) su Google, il motore di ricerca restituisce in prima pagina 10 risultati organici, link sponsorizzati con campagne Pay Per Click Adwords (per le quali Gigasweb è ufficialmente certificata) nella colonna centrale e a destra e le mappe delle attività commerciali in Google Maps, da inserire tramite Google Places.
Sappiamo anche che solo un’attività efficace di SEO (Search Engine Optimization) porta a posizionarsi nei primi 10 risultati organici tanto desiderati.
Google Boost va ad aggiungersi alla lista di strumenti di posizionamento su Google con l’obiettivo di avvicinarsi ai potenziali clienti interessati alla propria zona geografica.
Dopo essersi iscritti a Boost, l’annuncio creato comparirà per gli utenti che hanno cercato la vostra tipologia di azienda/attività commerciale nella vostra zona geografica.
Qui troveranno nome dell’azienda, indirizzo, numero di telefono, sito web e numero di recensioni ricevute dagli utenti, accompagnate da una votazione espressa in stelle e un link alla Place page.
La bandierina blu sulla mappa sarà il segno distintivo di un’azienda che ha utilizzato Boost in più rispetto al tradizionale Google Places.
Google Boost non ha nessuna influenza sul posizionamento organico e segue le solite regole di posizionamento per i link sponsorizzati.
Per inserire la propria azienda in Boost è necessario un budget mensile e una iscrizione, oltre ad un sito web o una Place page. La campagna a questo punto viene ottimizzata automaticamente tramite le parole chiave più opportune.
C’è chi pensa che Google stia penalizzando troppo i risultati organici a favore di quelli a pagamento, ma anche questo è web marketing.