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Storia della SEO e dei motori di ricerca

Storia della SEO e dei motori di ricerca

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In quest’articolo presentiamo una panoramica degli ultimi venti anni sull’evoluzione del SEO , e ripercorreremo le tappe principali nella storia dei motori di ricerca, cui le tecniche di ottimizzazione hanno sempre dovuto adattarsi.

In fondo all’articolo è pubblicato la mappa con i principali avvenimenti nella storia dei motori di ricerca e del SEO.

 

Le origini: nascita dei primi motori di ricerca

Dopo l’invenzione del World Wide Web nel 1989, nasce nel 1990 ALIWEB (Archie Like Indexing on the Web), il primo motore di ricerca della storia.

Verso metà degli anni 90 – è il periodo di Lycos, AltaVista e Yahoo! – viene usato per la prima volta il termine SEO (Search Engine Optimization) anche se molti webmaster avevano già iniziato a ottimizzare i siti senza saperlo.

Questo è un periodo di “Far West”, in cui tutto è consentito per portare un sito nelle agognate prime posizioni dei risultati. E’ a questi pionieri-programmatori che smontavano e rimontavano i risultati di ricerca fino a penetrarne i meccanismi di posizionamento, pur utilizzando tecniche non permesse, che dobbiamo i primi studi sugli algoritmi dei motori di ricerca.

Alcuni programmatori, ad esempio, riescono ad estrarre tutti i 35 parametri di Excite, un motore di ricerca e portale web molto popolare all’epoca, e costruiscono siti ad hoc per l’algoritmo, ottenendo così a piacimento la prima posizione di tutte le loro pagine; ma con l’evoluzione dei motori e l’applicazione di filtri che lasciano sempre meno spazio agli stratagemmi, le ottimizzazioni sono costrette a evolversi e ad abbandonare le tecniche di “Black Hat” in favore delle tecniche “White Hat”.

White Hat SEO e Black Hat SEO
Alle tecniche utilizzate nel SEO sono state attribuite nel tempo due definizioni principali:

  • White Hat SEO: tecniche raccomandate come parte integrante di un buon design e incentivate nelle linee guida di Google per Webmaster, producono risultati che durano nel tempo;
  • Black Hat SEO: tecniche che i motori di ricerca disincentivano cercando di renderle inefficaci con gli aggiornamenti ai loro algoritmi; possono produrre delle impennate nei posizionamenti di un sito, ma quando vengono scoperte possono portare a pesanti penalizzazioni se non all’eliminazione del sito dall’intero indice di Google;

È emblematico a tal proposito il caso del sito di BMW Germania nel 2006: Google scoprì l’utilizzo di pagine piene di centinaia di keyword nascoste per posizionarsi. La pratica fu classificata come Black Hat SEO e il sito di BMW fu immediatamente rimosso dall’indice.

Oppure il sito di Interflora, che nel 2013 è stato letteralmente spazzato via dalle pagine dei risultati con una penalizzazione di Google per l’acquisizione in massa di link a pagamento.

Infine troviamo il Grey Hat SEO che utilizza metodi che si muovono in una zona grigia, evitando al sito delle penalizzazioni, ma non garantendo la miglior qualità dei contenuti, in quanto è interamente focalizzato a migliorare i posizionamenti.

 

Passato: la battaglia tra motori di ricerca e SEO

Come accennato, agli inizi il SEO ha spesso come unico obiettivo creare pagine ottimizzate per i motori per scalarne la classifica.

La decodifica degli algoritmi diventa molto sofisticata nel 1999.

I motori di ricerca reagiscono e iniziano a impiegare algoritmi multipli per ciascun posizionamento: puoi scoprire cosa posiziona la tua pagina al secondo posto, senza avere la più pallida idea di cosa serve per spingerla in prima, perché vengono applicati criteri diversi.

Anche le aziende che si occupano di ottimizzazione iniziano ad assumere programmatori per crackare gli algoritmi dei motori di ricerca.
I motori di ricerca dichiarano guerra al SEO. Basta che un sito americano contenga le parole “ottimizziamo” o “promuoviamo” per rischiare di essere bannato.
Molte aziende SEO iniziano a scomparire, difficilmente qualcuna riesce a sopravvivere, e la stessa cosa accade alla lista dei clienti cui hanno ottimizzato il sito.

La supremazia di Google cambia le regole del gioco, introducendo spider di nuova generazione che rilevano aspetti come il numero di keyword in un testo o il numero di link importanti in entrata e che sono programmati per rilevare contenuti duplicati e testi nascosti. Il sistema di PageRank di Google e i nuovi algoritmi tagliano fuori la maggior parte di tecniche che hanno funzionato fino a questo momento.

Mentre gli algoritmi di Google diventano sempre più “intelligenti”, gli esperti SEO non rimangono a guardare: notando l’enorme importanza dei link in entrata, trovano strategie innovative per procurarsi migliaia di link in modo automatizzato.

Memorabile il caso in Italia nel 2006: vengono pubblicati molti articoli con link contenenti sempre la stessa parola, e digitando “buffone” nella ricerca di Google appare al primo posto la pagina dell’allora Presidente del Consiglio. Il motore modifica l’algoritmo di conseguenza.

Ancora una volta il team anti-spam di Google si deve adattare a queste nuove tattiche: Google e SEO ingaggiano una battaglia senza esclusione di colpi, con vittorie e sconfitte da ambo le parti.

 

Presente: Google regna e promuove il White Hat SEO

Content is king
Il SEO ha subito un cambiamento decisivo, grazie a Google che ha rivoluzionato l’approccio dell’ottimizzazione per i motori di ricerca. I costanti aggiornamenti agli algoritmi – basti pensare a Google Panda e Google Penguin tra i più conosciuti – stravolgono le strategie di posizionamento e costringono il SEO ad orientarsi in una nuova direzione. Il nuovo motto è “Content is king”.

Contenuti di qualità, autorità del brand, longevità del dominio, mancanza di contenuti duplicati, mappe del sito funzionali e tanti altri elementi (più o meno oggettivi) spingono il SEO verso gli aspetti qualitativi piuttosto delle astuzie del passato.

Il SEO è morto? (is SEO dead?)
Questa domanda si ripete ogni anno nelle principali riviste online di settore, blog e forum dedicati all’argomento, forse più per attirare i trends di ricerca che non per una preoccupazione reale.
Ovviamente la risposta è no, Google stesso consiglia nelle sue linee guida: “Se stai pensando di utilizzare i servizi di un SEO, prima lo fai meglio è.”
Non è l’ottimizzazione che è morta ma le anacronistiche tattiche Black Hat.

Una cosa è certa, Google non vuole che nessuno giochi con le sue pagine dei risultati, perché è interessato alla qualità dei risultati per l’utente ma anche alla propria pubblicità a pagamento, la principale fonte di entrate del motore di ricerca. E quello che Google vuole ottiene, specialmente in questo caso, e per questo il SEO White Hat sarà presto l’unica forma di ottimizzazione per i motori di ricerca.

 

Futuro: cosa ci riserva l’ottimizzazione per i motori di ricerca?

Dare visibilità ai contenuti che gli utenti stanno cercando, e che rispondano esattamente ai loro bisogni, questa è l’unica alleanza possibile tra Google e SEO.

Di conseguenza l’ottimizzazione legittima, spesso non sarà neanche visibile pur rimanendo trasparente, perché si concentrerà a migliorare le prestazioni, l’architettura, l’usabilità e i contenuti veicolando i valori di marketing  e diventando parte integrante del prodotto e dell’esperienza utente.

Il SEO dovrà affrontare un approccio multidisciplinare in cui tutti gli aspetti di tecnologia, design, Search Engine Marketing, Social Media Marketing e Content marketing dovranno integrarsi in una visione strategica di Web marketing.

Per alcuni questo include essere coinvolti nel processo creativo della comunicazione e nella produzione e promozione di contenuti;
altri faranno da collante per coordinare il processo in tutti i suoi aspetti;
altri ancora faranno parte dello staff tecnico per i controlli di qualità e assicurarsi che i contenuti siano disponibili e indicizzabili per gli argomenti desiderati.

Alcuni infine, pur non avendo vissuto questa evoluzione in prima persona, saranno tutto questo insieme…
con un pizzico di imponderabile in più.

 

A seguire presentiamo le tappe principali della nostra storia virtuale che copre, nell’arco di venticinque anni, più innovazioni di quante ce ne siano state negli ultimi duecento anni della nostra storia reale.

Storia dei motori di ricerca e del SEO dal 1989 a oggi

1989 La nascita del WWW

Tim Berners LeeNel 1989 Tim Berners-Lee inventa il World Wide Web durante la sua permanenza al CERN, principale punto d’accesso Internet d’Europa. Berners-Lee definisce le specifiche di URIs, HTTP e HTML ponendo le basi per una iniziativa di condivisione globale delle informazioni tramite Internet.

1990 ALIWEB: Il primo motore di ricerca

ArchieNel 1993 c’erano in giro centinaia di siti web, la maggior parte appartenenti a università, ma prima ancora che fossero creati, esisteva già ALIWEB (Archie Like Indexing on the Web), il primo motore di ricerca inventato da Alan Emtage, uno studente universitario di Montreal.

1994 Lycos

Viene lanciato Lycos, un motore di ricerca che avrà molto successo e si evolverà In portale web d’intrattenimento e fornitore di servizi email, hosting e social network.

1995 AltaVista

AltaVista divenne uno dei motori di ricerca più popolari tra gli utenti per la sua velocità, ma fu successivamente surclassato da Google ed acquistato nel 2003 da Yahoo!

1995 Yahoo

Gli internauti hanno bisogno di un modo per classificare e trovare quello che cercano nell’abbondanza dei siti registrati sul Web in rapida espansione. Yahoo! presenta la propria Web Directory.

1996 Prime ottimizzazioni SEO

I webmaster iniziano ad ottimizzare i siti. Si pubblicano sul web i primi documenti che parlano di analisi ed estrazione dei dati dalle pagine web.

1997 Il SEO viene presentato ufficialmente

Google PageRank FormulaIl termine SEO (Search Engine Optimization) viene usato per la prima volta da John Audette e Bruce Clay.

1997 Primi cracker

Compaiono i primi cracker degli algoritmi. Studiando semplicemente la struttura delle pagine dei risultati singoli individui riescono a comprendere i principi fondamentali di posizionamento.

1997 In vetta

Alcuni esperti SEO riescono ad estrarre tutti i 35 parametri del motore di ricerca Excite e costruiscono pagine ad hoc per l’algoritmo, ottenendo così la prima posizione a piacimento.

1998 Fondazione di Google

Larry Page Sergey Brin GoogleSergey Brin e Larry Page, due studenti di Stanford appassionati di matematica fondano Google, destinato a diventare il sito più visitato del mondo. Il loro sistema innovativo per catalogare i siti e attribuire loro importanza in base alla quantità e qualità di link in entrata viene chiamato PageRank.

1998 DMOZ

Nasce l’Open Directory Project, la directory web catalogata da persone e categorizzata per lingua, argomenti e località.

1998 PPC

Viene realizzato il primo modello di PPC (Pay Per Click) da Bill Gross.

1999 Link popularity

Gli schemi di link popularity iniziano ad apparire dappertutto, il web viene invaso da link a pagamento con l’unico scopo di forzare la popolarità del proprio sito.

2000 Google Adwords

Viene lanciato Google Adwords, la piattaforma pubblicitaria a pagamento basata sul modello PPC e principale fonte di guadagno di Google.

2001 Gli utenti scelgono Google

Intanto gli utenti continuano a cercare un motore di ricerca che trovi le informazioni che vogliono. Google si afferma di fatto come unica risposta e gli utenti migrano in massa da AltaVista, Excite e HotBot. In alcuni paesi ci sono delle alternative, come Baidu in Cina, Yahoo! Japan in Giappone e Yandex in Russia.

2001 PageRank rivelato

Google mette a disposizione degli utenti la Google Toolbar che mostra il PageRank del sito visitato. Gli esperti SEO iniziano a realizzare che la posta in gioco è, o con Google, o niente visite.

2001 Social Networks

L’introduzione dei primi Social Network segna una rivoluzione nel mondo dei motori di ricerca. Con la loro diffusione si porrà la necessità di integrare i segnali social negli algoritmi di ricerca.

2003 La tecnologia accelera

WikipediaViene fondata Wikipedia, il progetto dell’enciclopedia online più grande del mondo.

2003 Espansione di Google

Danny Sullivan afferma che Google rappresenta circa il 75% di tutte le ricerche a livello mondiale.

2003 Google “Florida”

L’aggiornamento Google Florida è stato il primo aggiornamento ufficiale con cui Google interviene pesantemente per eliminare i siti che usano tattiche scorrette per posizionarsi.

2003 LinkedIn

2003 – Viene inaugurato LinkedIn, social network orientato ai professionisti.

2004 Google Local

Google Local aggiunge nei risultati di ricerca importanti informazioni utili riguardanti la località, i negozi nelle vicinanze, mappe e direzioni.

2005 Google Analytics

Google acquista il software di statistiche Urchin e lo rinomina lanciando Google Analytics.

2005 Risultati personalizzati

Google introduce i risultati personalizzati per influenzare i risultati di ricerca di un utente loggato nell’account Google in base ai siti visitati e ricerche effettuate.

2006 YouTube

Google lancia YouTube, la piattaforma di condivisione video che permette a utenti e aziende di caricare, visualizzare e condividere I propri filmati.

2006 Facebook e Twitter

Vengono lanciati i due social network destinati ad entrare a far parte della vita quotidiana degli utenti di tutto il mondo.

2007 Universal Search

Google introduce il sistema di Universal Search fondendo insieme i risultati provenienti dalla ricerca con quelli provenienti dalle news, immagini, video, blog e local in un’unica pagina.

2007 più di 200 segnali

Saul Hansell afferma nel The New York Times che Google posiziona I siti in base ad oltre 200 segnali differenti.

2007 Google bombing

Google bombing si riferisce alla pratica di posizionare in alto una pagina per parole che non c’entrano nulla, linkandola pesantemente per quella parola chiave, Google interviene sull’algoritmo.

2007 Link building

Google inizia una campagna contro i link che trasferiscono PageRank.

2009 Google “Vince”

L’aggiornamento che prende il nome dell’ingegnere di Google che lo ha sviluppato, è conosciuto per aver aumentato i posizionamenti dei brand che hanno più autorità e trust.

2009 Matt Cutts

Matt Cutts, l’ingegnere responsabile del reparto anti-spam di Google annuncia che I link no-follow non verranno più considerati come gli altri, per impedire che vengano sfruttati per gonfiare il PageRank.

2010 Bing

Windows Live Search viene rinominato Bing, e diventa il secondo motore di ricerca negli USA dopo Google.

2010 Google “Caffeine”

Google aggiorna il suo motore di ricerca alla versione Caffeine, che fornisce il 50% di risultati più aggiornati e recenti, includendo anche articoli di news e blog.

2010 Google Instant

Google lancia nella sua homepage la nuova casella di ricerca in tempo reale, che mostra i risultati pertinenti mentre l’utente digita la ricerca.

2010 500 novità all’anno

Matt Cutts dichiara su Twitter che Google introduce più di 500 cambiamenti nell’algoritmo ogni anno, aggiornamenti ufficiali a parte.

2011 Google “Panda”

Una tappa fondamentale per il SEO: l’aggiornamento di Google Panda è un filtro di ricerca per i siti con contenuti di bassa qualità.

2012 Google “Penguin”

Una tappa fondamentale per il SEO: Google lancia Penguin per intercettare i siti che utilizzano tecniche di spam, che si sono procurati link in entrata a pagamento o che appartengono a networks di link.

2012 Google “Pirate”

Google annuncia che inizierà a penalizzare I siti che violano ripetutamente I diritti di copyright, a causa delle richieste da parte del Digital Millennium Copyright Act.

2013 Google “Hummingbird”

Una tappa fondamentale per il SEO: l’algoritmo si orienta a capire il significato complessivo della ricerca piuttosto che delle singole parole, un passo verso la ricerca semantica e le ricerche vocali.

2014 “Pigeon” Update

Google interviene con un aggiornamento che modifica I risultati di ricerca locali in base a diversi segnali geografici.

2014 Authorship

Vengono rimossi dai risultati di ricerca le informazioni sull’autore che erano stati implementati tramite le specifiche di Google sull’Authorship.

2014 Auguri WWW!

WWW - 25 anniNel 2014 il World Wide Web ha compiuto 25 anni dalla sua nascita.

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